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TOPIC: Godo

Godo 8 years 11 months ago #91

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rispetto chi resta ma, per la mia persona, non condivido la scelta..
il tempo passa e ci si rende conto di avere una vita sola..

oltre a esser dipendente, ho partita iva e faccio tutto regolare..
il problema per me non sono le tasse (sono dell'idea che per avere più soldi si debba lavorare di più) ma la carenza trasversale di un concetto elementare che parte dall'idea di comunità e arriva alla società.
basta pochissimo per rendersi conto che sono in Italia i tempi si sono dilatati.. due esempi?
trentenni che abitano coi genitori e tanti genitori quarantenni.

riguardo i 5s, ero scettico e continuo ad esserlo..
l'idea della meritocrazia era interessante, ma non son riusciti a mantenerla..
inoltre non capisco gli allontanamenti causati da decisioni attuate col compromesso: è una strada obbligata, se si va per estremi non si otterrà mai niente.. e infatti lo stiamo vedendo..
non credo che se avessero più numeri cambierebbero le cose.. non sono chiari manco con loro stessi
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Godo 8 years 11 months ago #92

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nuciluc wrote:
trentenni che abitano coi genitori e tanti genitori quarantenni.

Non è solo un problema italiano...è IL problema di chi studia (ovunque si trovi).
Perchè per "finire", con tutta la buona volontà, prima dei 28 non ce la fai... (tra laueree e dottorati) e poi...beh...poi inizi a cercare lavoro...sia che ti butti su altro, sia che decidi di provare con le università, sei troppo precario per fare alcunchè per un'altra manciata d'anni...

Chi riesce a lavorare presto e a mettere su famiglia/uscire di casa in tempi umani è chi studia di meno (in termini di tempo che ci investe e titoli che miete)...se torno a nascere ci faccio un pensierino :D
Un bel tacer non fu mai scritto
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Godo 8 years 11 months ago #93

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Shallia wrote:
nuciluc wrote:
trentenni che abitano coi genitori e tanti genitori quarantenni.

Non è solo un problema italiano...è IL problema di chi studia (ovunque si trovi).
Perchè per "finire", con tutta la buona volontà, prima dei 28 non ce la fai... (tra laueree e dottorati) e poi...beh...poi inizi a cercare lavoro...sia che ti butti su altro, sia che decidi di provare con le università, sei troppo precario per fare alcunchè per un'altra manciata d'anni...

Chi riesce a lavorare presto e a mettere su famiglia/uscire di casa in tempi umani è chi studia di meno (in termini di tempo che ci investe e titoli che miete)...se torno a nascere ci faccio un pensierino :D
no beh aspe.. non mi riferivo agli studenti..
ho un collega ed ex colleghi che son 10 anni che lavorano e abitano ancora coi genitori

al di fuori dall'Italia cominci a fare apprendistati mentre studi.. e il mercato del lavoro esiste.
in Italia sei portato a studiare perchè "se non hai la laurea non lavori", quando poi c'è pieno di laureati che comunque non capiscono una bega e intanto cominciano a lavorare "tardi"..

l'Italia è un paese di pensionati.. ma qualcuno ste pensioni dovrà pur pagarle..
nessuno lavora, chi ha un lavoro ci si aggrappa e non lo molla più..

non continuo altrimenti mi deprimo ancora di più
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Godo 8 years 11 months ago #94

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nuciluc wrote:
Shallia wrote:
nuciluc wrote:
trentenni che abitano coi genitori e tanti genitori quarantenni.

Non è solo un problema italiano...è IL problema di chi studia (ovunque si trovi).
Perchè per "finire", con tutta la buona volontà, prima dei 28 non ce la fai... (tra laueree e dottorati) e poi...beh...poi inizi a cercare lavoro...sia che ti butti su altro, sia che decidi di provare con le università, sei troppo precario per fare alcunchè per un'altra manciata d'anni...

Chi riesce a lavorare presto e a mettere su famiglia/uscire di casa in tempi umani è chi studia di meno (in termini di tempo che ci investe e titoli che miete)...se torno a nascere ci faccio un pensierino :D
no beh aspe.. non mi riferivo agli studenti..
ho un collega ed ex colleghi che son 10 anni che lavorano e abitano ancora coi genitori

al di fuori dall'Italia cominci a fare apprendistati mentre studi.. e il mercato del lavoro esiste.
in Italia sei portato a studiare perchè "se non hai la laurea non lavori", quando poi c'è pieno di laureati che comunque non capiscono una bega e intanto cominciano a lavorare "tardi"..

l'Italia è un paese di pensionati.. ma qualcuno ste pensioni dovrà pur pagarle..
nessuno lavora, chi ha un lavoro ci si aggrappa e non lo molla più..

non continuo altrimenti mi deprimo ancora di più

Il problema è che a molti spaventa l'dea di abbandonare le comodità di casa e non abbiamo una mentalità compatitiva come il resto del mondo; per questo che chi vuole emergere deve andare altrove perché qui hai le ali tarpate

E parlo da studente...
Ahmed the suicidal med

"Wg usa ping"
"Bige è confuso, è così confuso da crashare da solo"
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Godo 8 years 11 months ago #95

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L'immagine di chi non vuole andarsene di casa perchè è comoda rispecchia una ristretta minoranza di giovani. E' più come dice Shallia, ovvero che la carriera universitaria non permette di proporsi sul mercato del lavoro prima dei 23-24 anni se ci si ferma alla laurea triennale (ai miei tempi la laurea 'breve' non esisteva, quindi erano 5 anni di corsi, con medie di laurea di 6,5 anni per il politecnico).
Quando vai verso i 25-30 anni le limitazioni di abitare con i tuoi superano -in un individuo maturato normalmente- i vantaggi che lo stesso comporta, e si cerca di andarsene, ammesso che sia economicamente possibile. Magari vai ad abitare non troppo lontano da mammà e le porti la biancheria sporca il fine settimana, ma desideri una sistemazione dove nessuno ti dice cosa devi fare.
Discorso a parte è lo sbocco lavorativo nel panorama italiano. Per alcuni percorsi professionali è possibile, per altri è difficile, per altri ancora è impossibile. Per tutti mi viene da dire che gratificazioni e riconoscimenti dell'eccellenza saranno comunque carenti, e qui è davvero la mentalità che manca.
Quando qualcuno eccelle, in Italia lo si sotterra di critiche e attacchi, perché è migliore, anziché valorizzarlo. E' un pericolo al proprio status, è qualcuno che mette ancor più in evidenza i miei limiti.... mentre invece se è qualcuno che mi permette di far bella figura, qualcuno a cui poter fregare i meriti, allora è da coltivare, lusingare, gratificare (ma non troppo) e tenere in palmo di mano....è questo che ha sempre frenato lo sviluppo in Italia, ed è qualcosa che avviene da secoli.
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Godo 8 years 11 months ago #96

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l'80% delle persone tra i 20 e i 39 anni vive coi genitori. Non credo siano tutti con problemi psicologici...
affetto dal morbo di Padanikus
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Godo 8 years 11 months ago #97

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borealis wrote:
Quando vai verso i 25-30 anni le limitazioni di abitare con i tuoi superano -in un individuo maturato normalmente- i vantaggi che lo stesso comporta, e si cerca di andarsene, ammesso che sia economicamente possibile. Magari vai ad abitare non troppo lontano da mammà e le porti la biancheria sporca il fine settimana, ma desideri una sistemazione dove nessuno ti dice cosa devi fare.

Esatto...c'è un momento in cui, fisiologicamente, ti viene l'orticaria a stare a casa dai tuoi, anche se il rapporto è rose-e-fiori...

...se poi parliamo di gente non-studente costretta a casina non saprei bene perchè non è la mia esperienza (non s'era capito vero che son una che sta invecchiando su un cacchio di banco di scuola...), ma immagino che ci siano problemi di finanza (non necessariamente chi ha un lavoro è a posto...bisogna vedere quanto stabile è!), di salute, di compagni/e (magari si lavora lontano per cui si sta 'tardando' per capire dove cercar casa), ecc...

poi ok, ci saranno anche i mammoni eh...ma credo non siano solo loro...
Un bel tacer non fu mai scritto
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Godo 8 years 11 months ago #98

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Per dire... io me ne andrei di casa anche ora potendo. Ma ho la rata della macchina e del furgone, una azienda appena partita richiede che i soldi vadano tenuti quasi tutti come fondo cassa, e non riesco ora ad uscire di casa.
Anche perchè gli affitti nella mia zona sono alti.
La maggior parte dei miei amici vorrebbe andare a vivere per i fatti propri, caso strano chi si sta costruendo un futuro da solo desidera molto questa cosa, i miei amici coi soldi (che potrebbero andare fuori di casa domani) stanno coi genitori, perchè è comodo così. Della serie "chi ha il pane non ha i denti".
Concordo col fatto che ad una certa età diventa pesante vivere in casa coi genitori, in una famiglia come la mia c'è costantemente qualcuno in casa e privacy zero (per esempio, in quattro anni che sto con la mia ragazza avremo battezzato il mio letto tre o quattro volte. Non immagino tornare single, dove le porto le conquiste del venerdì sera? :D) Al dilà delle battute non credo che sia per una effettiva comodità o "mammosità" che tutti questi giovani sono a casa.
C'è da dire che il mito del "figlio dottore" colpisce sempre spesso, su 10 ragazzi campione ce ne saranno 5 soddisfatti del proprio corso di laurea e di questi 3 che veramente si stanno impegnando, i restanti vanno all'università per comodo e perchè ora "se non hai una laurea non sei nessuno".
Insomma, dire che senza laurea non si trova lavoro ha creato in molti un alibi per restare a casa e farsi foraggiare dai genitori ancora per un pò. Accettandone vantaggi e svantaggi.
Insomma, credo veramente poco nella mia generazione.
Molti ignavi che si lasciano scorrere il tempo addosso adottando le soluzioni più facili, pochi che hanno la voglia di aggredire la vita impegnandosi nello studio, nel lavoro, per emergere. E in fondo ci sono i genitori che lo permettono, che lasciano che il proprio figlio dopo tre anni sia ancora agli esami del primo anno.
Mi ritengo fortunato, perchè alla seconda bocciatura alle superiori mio padre mi ha detto "da quest'anno si lavora". Il diploma l'ho preso per i fatti miei lavorando, e questo mi ha dato consapevolezza di quelle che sono le mie potenzialità prima di essere una punizione vera e propria.
Il problema è che nel 90% dei casi non è così, anzi il figlio viene bocciato e si fa ricorso. E il figlio cresce con la consapevolezza di avere il culo parato, mentalità che terrà per tutta la vita
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Godo 8 years 11 months ago #99

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Allora tu Pada sei un fuori quota :)
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Godo 8 years 11 months ago #100

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Psycopanzer wrote:
Allora tu Pada sei un fuori quota :)
...sono loro che vivono con me! B)
affetto dal morbo di Padanikus
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